URBANIZZAZIONE
PAESAGGI RURALI
TERRITORI COMPROMESSI
INFRASTRUTTURE
AGRO-INDUSTRIA
PATRIMONIO STORICO
L’Africa è un continente in corsa verso le città.
Negli ultimi 20 anni le città africane sono cresciute a un ritmo vertiginoso mai visto nella storia dell’umanità, metropoli come Il Cairo, Lagos o Kinshasa stanno rapidamente scalando le classifiche delle più grandi conurbazioni mondiali e allo stesso tempo migliaia di piccole o medie città crescono in tutto il continente.
Un’urbanizzazione così intensa e rapida causa numerosi problemi tra cui la diffusione di slum e quartieri informali, il consumo di suolo, degrado ambientale e la difficolta di accesso a servizi di base come acqua, energia o impianti fognari.
Rubaya, provincia del Nord Kivu, RD Congo |
Al Fashir, Darfur Settentrionale, Sudan |
El Banafseg, New Cairo, Egitto |
Cotonou, Dipartimento del litorale, Benin |
Isola di Guet N'Dar, Saint Louis, Senegal |
Juba, Sud Sudan |
West point, Monrovia, Liberia |
Accra, Ghana |
Il rapporto fra l’uomo e la natura può creare paesaggi meravigliosi, caratterizzati da un equilibrio armonico fra ecosistemi, produzioni agricole e insediamenti.
L’agricoltura tradizionale e di sussistenza, le tecniche artigianali di pesca o piccole attività estrattive hanno disegnato territori ricchissimi di storia e cultura che ancora sopravvivono nonostante i cambiamenti radicali in corso.
Questa sezione raccoglie una serie di luoghi che andrebbero conosciuti e preservati in quanto veri e propri patrimoni culturali e paesaggistici del continente e dell’umanità.
Pendici nord-est del Monte Elgon, Uganda |
Upemba, Katanga, RD Congo |
Jijiga, Regione dei somali, Etiopia |
Piana di Yaere, Regione dell’estremo nord, Camerun |
Teguidda N’Tessoumt, Regione di Agadez, Niger |
Lago Tana, Regione Amhara, Etiopia |
Laguna di Lekki, Regione di Lagos, Nigeria |
Lago Horo, Regione Timbuktu, Mali |
Alarobia, Antananarivo, Madagascar |
Estrazione di materie prime, produzioni estensive o inquinanti, discariche non gestite o sversamenti di veleni hanno trasformato radicalmente aree molto grandi, distruggendo gli ecosistemi e compromettendo il paesaggio naturale.
Il continente africano detiene le risorse più vaste di numerosi minerali rari o preziosi come diamanti, oro, platino o coltan, oltre a vantare depositi significativi di petrolio, gas naturale, carbone e uranio.
Gli enormi interessi in gioco, uniti alla corruzione di alcune elites locali e allo scarso controllo del territorio possono creare uno sfruttamento incontrollato delle risorse, con conseguenti problemi ambientali, sociali o di salute pubblica.
Colline Nyarugina, provincia Settentrionale, Ruanda |
Amesmessa, Tamanrasset region, Algeria |
Sishen, Capo Settentrionale, Sudafrica |
Akjoujt, Regione di Inchiri, Mauritania |
Nyamongo, Mara Region, Tanzania |
Monguno, Borno State, Nigeria |
Augustinesborg, Grande Accra, Ghana |
Hwange, nord Matabeleland, Zimbabwe |
Le mega-infrastrutture sono il simbolo più evidente dell’Africa che cambia. La classe media in continua crescita richiede accesso sempre maggiore a fonti di energia, reti di trasporto efficienti, beni e servizi.
Spesso le grandi infrastrutture rappresentano l’esempio perfetto della dicotomia che caratterizza il continente africano nella sua corsa verso il futuro: da un lato le importanti opportunità di sviluppo e benessere, dall’altro l’impatto ambientale e sociale di interventi enormi che rischiano si stravolgere i contesti in cui sono inseriti.
Ghessat, Draa Tafilalet, Marocco |
Doraleh, Gibuti |
Bergsig, Capo Settentrionale, Sudafrica |
Regione Benishangul-Gumuz, Etiopia |
Lagos, Nigeria |
Marsa, Sahara occidentale |
Nairobi, Kenya |
La crescita urbana e l’esplosione demografica del continente africano hanno causato un aumento esponenziale della domanda alimentare.
L’agricoltura tradizionale e di sussistenza, basata su piccoli appezzamenti familiari non è in grado di dare risposta alla richiesta crescente di cibo, così intorno alle grandi metropoli o nelle aree più fertili si diffonde un nuovo paesaggio fatto di immense produzioni agro-industriali con impianti di irrigazione e raccolta meccanizzati.
Ma non è solo la domanda interna a trainare il settore: numerosi paesi hanno dato concessioni a lungo termine a grandi imprese multinazionali per lo sviluppo di piantagioni intensive di frutta, fiori, gomma, olio di palma o per la realizzazione di biocarburanti.
Tayyb al Masas, Regione di Khartoum, Sudan |
Zuai, Regione degli Oromo, Etiopia |
Harbel, contea di Margibi, Liberia |
Ekshowe, Kwa Zulu Natal, South Africa |
Vanhamba, distretto di Comoè, Costa d’Avorio |
Lago Burullus, Governatorato di Kafr el Sheikh, Egitto |
Lago di Guiers, Regione Sant Louis, Senegal |
I modi in cui si organizzano i luoghi della vita quotidiana e gli spazi costruiti raccontano molto delle tradizioni locali e delle caratteristiche intrinseche a una comunità.
Alcune strutture spaziali tradizionali legate all’agricoltura, all’allevamento o a strutture sociali sono ancora evidenti in diversi villaggi o città che mantengono forme uniche e particolari.
Se in alcune realtà la modernità non ha ancora stravolto ritmi e usanze antiche, in molte altre è stata assimilata influenzando ed essendo influenzata da tradizioni costruttive e tipologie insediative locali.
Lugh, Regione di Ghedo, Somalia |
Ganviè, Benin |
Distretto Kaabong, Uganda |
Misasi, Regione Mwanza, Tanzania |
Taradona, Darfur Settentrionale, Sudan |
Bilma, Regione di Agadez, Niger |
Ralad al Hab, Regione Batha, Ciad |
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